Chiusini e caditoie stradali rappresentano un elemento di arredo urbano che a volte passa inosservato: svolgono con discrezione la loro funzione di copertura degli accessi al mondo sotterraneo prevenendo la caduta dei passanti, e fanno defluire le acque piovane presenti sulla carreggiata.
È difficile quindi immaginare che un oggetto così umile, posto al suolo, possa svolgere anche una funzione comunicativa. In realtà la finitura dei chiusini è considerata un aspetto ormai essenziale nella loro realizzazione, al punto che anche la normativa vigente UNI EN 124:2015, che regolamenta le caratteristiche dei chiusini, si esprime in merito alle marcature da apporre sulla loro superficie.
Sono infatti 4 gli elementi da indicare obbligatoriamente:
- UNI EN 124 (come riferimento alla norma)
- la classe di carico corrispondente (per esempio D 400)
- il nome e/o il marchio di identificazione del fabbricante e il luogo di fabbricazione (anche sotto forma di codice)
- il marchio di un ente di certificazione
Diversamente, l’apposizione del marchio CE sui chiusini è vietata, ed è previsto un provvedimento penale per chi ne faccia uso, in quanto la normativa 124:2015 non risulta armonizzata su questo specifico aspetto e non ne è stata rilasciata quindi l’autorizzazione.
Le scritte e i marchi apposti sulla superficie del chiusino svolgono quindi una funzione informativa, che permette di identificare le caratteristiche di ogni singola postazione e indicare agli addetti alle ispezioni il tipo di accesso coperto dal chiusino, facilitando così le operazioni di intervento. Possiamo trovare scritte come FOGNATURA, ACQUEDOTTO, o ILLUMINAZIONE PUBBLICA e GAS, ma anche il marchio dell’ente gestore (ENEL o TELECOM).
Ma il chiusino nel corso dei decenni ha superato il confine di funzione strumentale, diventando oggetto di design e di comunicazione sul suolo cittadino. La densità e plasticità della ghisa consentono un elevato livello di personalizzazione, ed ecco che troviamo quindi gli stemmi delle città, le decorazioni, le finiture in sintonia con l’ambiente circostante. Abbiamo già visto assieme [link] quanto possano essere diversificati e particolari i chiusini sparsi nelle varie parti del mondo.
Senza dimenticare che tutte le decorazioni e i marchi, oltre ad essere visibili, sono apposti in rilievo: e questo permette alla superficie di diventare anche antisdrucciolo, prevenendo il possibile scivolamento in caso di superficie bagnata.
Chiusino in ghisa sferoidale EKO Diap, con scritta “Fognatura”
Nei magazzini Edil Centro possiamo trovare una vasta gamma di finiture superficiali adatte all’utilizzo cittadino: ad esempio i chiusini circolari in ghisa sferoidale con le indicazioni ACQUEDOTTO e FOGNATURA o senza alcuna scritta, sia della gamma Edil Centro modello R1, di cui puoi trovare maggior informazioni in questo articolo, oppure firmati Saint Gobain.
Chiusino in ghisa sferoidale EKO Diap, con scritta “Acquedotto”
Chiusino in ghisa sferoidale Saint Gobain, con scritta “Acquedotto”
È anche possibile richiedere personalizzazioni fornendo il proprio marchio, naturalmente per un quantitativo minimo di fornitura.
Per i chiusini in materiale composito invece, Fibrelite compie un ulteriore passo avanti e sfrutta tutte le peculiarità di questo materiale: la loro dimensione, forma e colore possono essere realizzate su misura per rendere la loro presenza più discreta rispetto all’ambiente circostante. Non dobbiamo sottovalutare infatti che al giorno d’oggi l’urbanistica presta riguardo anche all’armonizzazione delle strutture e il loro impatto estetico, oltre che funzionale.
Se sei interessato alla realizzazione di un chiusino in ghisa sferoidale o in materiale composito personalizzato, non esitare a contattarci: il nostro staff tecnico ti fornirà tutte le indicazioni necessarie e le opzioni disponibili per la tua fornitura!