Subirrigazione: linee guida per progettazione e installazione

Linee guida per progettazione e installazione

V-03 Subirrigazione è un pozzetto di cacciata automatico per lo scarico repentino di acque reflue provenienti da impianti di depurazione, ad esempio una fossa imhoff. La subirrigazione è un sistema di smaltimento delle acque reflue nelle parti superficiali del terreno che permette una ulteriore depurazione dei liquami grazie ai processi naturali di auto depurazione, biologica e chimica, che avvengono in tutti i terreni.

Gli scarichi che provengono da piccoli insediamenti hanno una portata modesta che, nei tradizionali sistemi di subirrigazione, si disperde solo nei primi tratti della rete drenante, favorendo l’intasamento delle tubazioni e riducendo la capacità di auto depurazione del terreno.

Il pozzetto di cacciata V-03 Subirrigazione ottimizza lo smaltimento delle acque reflue nel terreno, accumulando e scaricando automaticamente una quantità ottimale di liquame che si distribuisce in maniera uniforme lungo tutta la condotta disperdente.

A. Campo d’applicazione

Trattamento delle acque reflue domestiche da impiegare in aree non servite dal sistema di fognatura pubblica, mediante un processo di smaltimento che garantisca lo scarico nei corpi idrici ricettori in conformità alla normativa vigente.
Per acque reflue domestiche si intendono le acque provenienti da insediamenti di tipo residenziale derivanti dal metabolismo umano e da attività domestiche.

B. Normativa

D. Lgs. 152/99 Titolo I Paragrafo 27/4 che recepisce la Direttiva 91/2717 CEE relativa al trattamento delle acque reflue urbane.

C. Competenze

L’autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche mediante subirrigazione è concessa dalla Autorità Comunale competente per impianti della capacità massima di 100 AE.

D. Definizione di abitanti equivalenti “AE”

Il dimensionamento delle opere concernenti il trattamento degli scarichi di acque reflue domestiche fa riferimento alla definizione di Abitante Equivalente (vedi D. Lgs. 152/99) calcolato come dalla seguente tabella:

Tipologia d’uso
Casa/Appartamento di civile abitazione
  • N. 1 AE per ogni 35mq di abitazione lorda (o frazione)
  • N. 1 AE per ogni camera con letto inf. a 14 mq
  • N. 2 AE per ogni camera con letto sup. a 14 mq
Industrie e laboratori N°1 AE per ogni 2 dipendenti
Uffici commerciali N. 1 AE per ogni 3 dipendenti

E. Tipologia di trattamento

a) Fosse settiche a più camere
b) Fosse settiche di tipo IMHOFF
Hanno lo scopo di sedimentare il materiale grossolano che deposita sul fondo, separare il materiale affiorante(olio, grasso ed altri) dando origine ad una chiarificazione del refluo riducendo il carico inquinante. Il dimensionamento dell’impianto di trattamento primario è calcolato in ragione degli AE.

F. Tipologia dei terreni

I terreni adibiti alla dispersione dei reflui con il sistema della subirrigazione per utenze di civile abitazione debbono rientrare nelle caratteristiche previste dalla prova di percolazione in ragione della seguente tabella:

Natura del terreno Percolazione (min) Condotta disperdente (Ml/AE)
Sabbia sottile-materiale di riporto < 2 1,5 – 2
Sabbia grossa pietrisco 5 2,5 – 3
Sabbia sottile con argilla 10 4 – 5
Argilla con poca sabbia 30 / 60 8,5 – 10 *
Argilla compatta > 60 *

* Poco o non adatta. Si consiglia di utilizzare la subirrigazione drenata.

G. Subirrigazione

Il sistema definito “subirrigazione” permette la dispersione dei reflui chiarificati, provenienti da un trattamento primario, negli starti superficiali del terreno che vengono assorbiti e degradati biologicamente.

Caratteristiche costruttive

Tipologia Descrizione
Trattamento primario
  • Fosse settiche IMHOFF
  • Fosse settiche a due o più camere
  • Degrassatori
Pozzetto di raccolta e cacciata Collegato all’impianto di trattamento primario per mezzo di una condotta a tenuta in PVC e munito di un dispositivo cacciata in grado di garantire ai reflui il raggiungimento del limite finale della condotta disperdente.
Pozzetto di cacciata Tipo V-03 gestisce lo scarico intermittente dei reflui nella condotta disperdente.
Costituito da un sistema a galleggiante, permette la realizzazione di un battente adeguato a garantire la distribuzione dei reflui in tutta la lunghezza della condotta disperdente.
Condotta disperdente Lo sviluppo totale della condotta disperdente viene calcolata in ragione del numero di A. E. (vedi tabella precedente). Lo schema planimetrico può essere del tipo unico o ramificato con distanza minima tra gli assi di 3 m. ed una pendenza 0,4 – 0,6% (vedi schizzo 1). Con terreni aventi pendenza superione al 15% è opportuno valutare eventuali fenomeni franosi.
Per ragioni igieniche la condotta disperdente deve distare da impianti e/o servizi destinati al trasporto di acqua potabile di almeno 30mt.da opere private ed almeno 200mt da opere pubbliche.
La distanza tra fondo trincea ed una eventuale falda non può essere inferiore ad 1 m.
La condotta disperdente è costituita da elementi tubolari del diametro di 100 – 125 mm in PVC fessurato a norma EN 1401 o PE corrugato drenante a norma EN 13476 nelle classi SN 4 o SN 8.
La profondità della trincea di posa della condotta è di 0,6 – 0,7 m con una larghezza alla base di m 0,4 m. Nel fondo viene steso un letto di 30 cm di pietrisco pezzatura 40/70 contenente la condotta disposta al centro della trincea.
Sopra il letto di pietrisco viene steso uno strato di geotessuto sul quale sarà posato il terreno di riempimento (vedi schizzo 2).

H. Subirrigazione drenata

Il sistema viene utilizzato in presenza di terreni impermeabili che non consentono l’assorbimento e la degradazione biologica dei reflui provenienti dal trattamento primario. La condotta drenante deve sfociare in un ricettore adeguato.

Caratteristiche costruttive
Il sistema è costituito da una condotta superiore disperdente ed una condotta inferiore drenante.

Tipologia Descrizione
Colonna disperdente Costituita da elementi tubolari in PVC, con fessurazioni nella parte inferiore rispetto alla posa, collegata ad un pozzetto di raccolta dotato di dispositivo di cacciata V-03 che riceve i reflui provenienti dal trattamento primario per mezzo di una tubazione in PVC a tenuta. La lunghezza della condotta è valutata in ragione di 2 – 4 A.E. ed è chiusa nella parte finale con tappo a tenuta. Pendenza max 0,5%.
Condotta drenante Come condotta disperdente posata al di sotto della stessa con fessurazioni nella parte superiore rispetto alla posa e con lo scarico in un adeguato ricettore (vedi schizzo 2).
Trincea di posa La trincea di posa è il sito in cui avviene la biodegradazione dei reflui. Normalmente rettilinea, ha una profondità di m 1,10 – 1,20 con larghezza alla base 60/70 cm.
Per garantire l’impermeabilità è rivestita sul fondo con uno strato di 10/15 cm di argilla compatta o con adeguata geomembrana. La condotta drenante viene posata sul fondo della trincea e coperta e rinfiancata da uno strato di pietrisco con pezzatura di 60/80 mm dello spessore di 20cm,sopra il quale viene steso un letto di pietrisco con pezzatura 30/60 mm dello spessore di 50/60 cm. Viene quindi posata la condotta disperdente rinfiancata e coperta con uno strato di pietrisco pezzatura 60/80 mm. Infine si procede al riempimento dello scavo interponendo un tappeto di geotessuto tra lo strato di pietrisco ed il terreno di riempimento. Le condotte hanno la stessa origine planimetrica. La condotta drenante termina in corrispondenza del ricettore, mentre la condotta disperdente termina almeno 5 m dal punto di scarico della condotta drenante (vedi sezione).